“A che serve seguire un corso di pasticceria vegana se non mi interessa aprire una pasticceria?”
Questa è una domanda che mi fanno molto spesso, soprattutto da quando ho fondato Dolci Vegani.
Per trovare una risposta approfondita puoi leggere questo articolo, in cui ti mostro non una, ma diverse possibilità che puoi cogliere grazie a un corso di pasticceria vegana anche se la tua intenzione non è quella di aprire una pasticceria.
Oggi voglio approfondirne una in particolare.
Grazie a un corso di pasticceria vegana, ti crei una solida base per aprire una microimpresa alimentare domestica.
Ecco, mi sembra di sentire una vocina:
“Bellissima idea, allora finito il corso appendo il mio bel diplomino e inizio a preparare dolci in casa per venderli, che ci vuole?”
Concordo con te su un punto: è una bellissima idea!
Ma se vuoi fare le cose per bene e legalmente, non è tutto così semplice.
O meglio, un aspetto sicuramente molto interessante di questa possibilità è sì, la sua semplicità. Infatti ti dà l’occasione di trasformare la tua passione per il buon cibo in un impiego, senza dover affrontare iter burocratici complessi o investimenti importanti.
Tuttavia, per avviare una produzione di alimenti fatti in casa legale devi soddisfare particolari requisiti e condizioni.
In questo articolo ci concentriamo soprattutto sul regno degli chef e dei pasticceri, la cucina.
Ecco quindi una breve guida per avere un’idea chiara e precisa di tutto quello che devi fare per mettere a norma la cucina e avviare la tua microimpresa alimentare.
Partiamo dal principio.
Che cos’è una microimpresa domestica?
La microimpresa domestica alimentare è, come dice la definizione stessa, una forma di impresa nel settore alimentare.
È stata introdotta dall’Unione Europea con il Regolamento CE 852/2004 (Allegato II, Capitolo III) sull’igiene dei prodotti alimentari.
Di che cosa si tratta?
Questa particolare norma autorizza la produzione e la vendita di cibo fatto in casa, purché siano rispettate alcune regole igieniche relative alla manipolazione, alla tracciabilità, alla conservazione e al confezionamento degli alimenti.
Vuoi sapere se hai tutti i requisiti e le condizioni per avviare una produzione di dolci vegani fatti in casa legale?
Ecco le domande a cui devi rispondere per seguire l’iter corretto.
La cucina
- Hai la possibilità di chiudere, quindi di separare la tua cucina rispetto agli altri locali della tua casa?
- La tua cucina dispone dello spazio sufficiente da riservare a dei mobili per contenere le attrezzature, le stoviglie, gli ingredienti e tutto ciò che ti serve esclusivamente per preparare i tuoi dolci?
- Hai la possibilità di adeguare il rubinetto del lavandino della tua cucina, quindi sostituire l’attuale con uno ad apertura non manuale?
Ovviamente le risposte a queste domande devono essere tutte positive.
Ma non finisce qui, devi porre attenzione anche ad altri due elementi, che non riguardano (direttamente) la cucina:
Il bagno
Occorre adeguare non solo il rubinetto della cucina, ma anche quello del bagno deve disporre di un’ apertura non manuale.
Locale spogliatoio
Hai bisogno di un locale in cui collocare un armadietto per riporre gli indumenti che utilizzi esclusivamente per il tuo lavoro e da utilizzare come spogliatoio. Potresti per esempio utilizzare un antibagno, un corridoio, o una stanza che non utilizzi.
Ricapitolando, questi passaggi ti servono per verificare l’idoneità
- della tua cucina
- delle attrezzature
- del bagno
- degli spazi ad uso spogliatoio e deposito dei tuoi prodotti.
Questa è una fase indispensabile per adempiere gli obblighi igienico-sanitari e di sicurezza previsti per le attività artigianali nel settore alimentare.
La produzione, la conservazione e il confezionamento degli alimenti devono rispettare le norme igienico-sanitarie in materia di manipolazione alimentare secondo i principi HACCP.
Per farla semplice, si tratta di un protocollo volto a prevenire la contaminazione degli alimenti.
Su questo punto è molto importante che tu sia disposta a informarti e formarti, e puoi iniziare a farlo consultando gratis il “Manuale di buone pratiche di igiene per le microimprese alimentari” pubblicato dalla Regione Lombardia nel 2014. Inoltre è necessario disporre di un Manuale di autocontrollo redatto secondo i principi HACCP.
Queste le informazioni dedicate al regno di noi pasticceri, tuttavia è necessario aggiungerne altre.
La microimpresa domestica è un’attività di impresa a tutti gli effetti, inquadrabile nel settore “artigianato”. Ne deriva che è soggetta alle disposizioni vigenti sull’imprenditoria artigianale.
Da dove bisogna partire?
Ecco gli step principali da seguire per avviare la tua microimpresa domestica.
Aprire una Partita IVA e iscriversi alla camera di Commercio e all’INPS
Questi sono passaggi obbligatori per regolarizzare la tua produzione di dolci fatta in casa.
Presentare la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività)
Si tratta di una dichiarazione necessaria per avviare regolarmente la tua attività, che dovrai presentare allo Sportello Unico delle Attività Produttive (SUAP) del Comune dove svolgerai la tua attività.
Questi i due tasselli fondamentali da aggiungere all’adempimento degli obblighi igienico-sanitari e di sicurezza previsti per le attività artigianali nel settore alimentare, di cui abbiamo parlato prima.
Come avrai capito, avviare un’impresa prevede diversi passaggi burocratici amministrativi che richiedono particolari competenze e conoscenze.
Uno degli obiettivi della scuola di pasticceria Dolci Vegani è darti delle solide fondamenta che ti permettano di fare della tua passione un lavoro.
Per questo abbiamo scelto tra i nostri partner Cucina Nostra, la prima associazione in Italia che offre formazione e servizi di orientamento a tutti coloro che desiderano avviare una microimpresa domestica alimentare.
Ma come mai ti ho parlato proprio di come mettere a norma la tua cucina?
Perché avviare una microimpresa alimentare è un’occasione davvero ghiotta.
Ti permette di dar vita a qualcosa di tuo e di trasformare la tua passione per i dolci vegani in una vera professione, sfruttando un terreno estremamente fertile.
Il consumo di prodotti a base vegetale sta aumentando e il mondo della ristorazione sta subendo una trasformazione importante.
I clienti sono più attenti ed esigenti e intolleranze e allergie sembrano diffondersi a macchia d’olio.
Che cosa vuol dire questo?
Questo vuol dire che aumenta l’esigenza di prodotti sani e gustosi.
Quindi se ti stai chiedendo:
“Tutto molto bello, ma a chi vendo i miei dolci vegani?”
Ti posso assicurare che hai l’imbarazzo della scelta!
Conoscenti e privati?
Aggiungi tranquillamente ristoranti, bar, bed and breakfast, servizi di catering… ovvero tutte quelle attività nel mondo della ristorazione che hanno interesse ad allargare l’offerta per rimanere aggiornati sui nuovi trend di mercato e rispondere a esigenze specifiche che stanno aumentando sempre di più.
A questo punto, bisogna cominciare dalle fondamenta: imparare a sfornare dolci gustosi, naturali e leggeri.
Mi interessa moltissimo. Anche il gelato può essere fatto con ingredienti vengano?
Ciao Angela
certamente, anche il gelato può essere prodotto con ingredienti biologici e vegani.
Molto interessante! La micro impresa domestica si può aprire solo presso la propria abitazione? Cioè ,potrei affittare un appartamento (dove nn risiedo ) e adibirlo a laboratorio?
Ciao Renata,
per informazioni più specifiche ti consiglio di andare sul sito del nostro partner http://www.cucinanostra.eu sono sicuramente le persone più informate su questa nuova opportunità, la loro attività è supportare e seguire l’aperture di microimprese in tutta Italia.
Nel frattempo continua a seguirci..sono in arrivo tante novità 🙂
Da dove nasce la scelta di associare il vegano al senza glutine? Solo curiosità
Ciao Cristina,
preparare dolci senza glutine tradizionali è oggigiorno alquanto semplice perchè la presenza di uova e latticini aiuta e non poco. Al contrario, nella pasticceria vegana ci troviamo già a dover soppire a delle “mancanze” non utilizzando prodotti di origine animale, se si devono escludere anche le farine contenenti glutine il lavoro diventa ancora più complesso e articolato. Ho fondato la scuola per insegnare come preparare degli ottimi dolci a chi non vuole o non può utilizzare derivati animali, ma ci sono persone che oltre a latticini e derivati, uova e miele escludono dalla dieta anche il glutine; perchè non aiutare anche queste persone a ritrovare la gioia di assaporare di nuovo un buon dolce?